vigneto Friuli

IL VINO IN CIFRE
(da UN VIGNETO CHIAMATO FRIULI)

Secondo l'ultimo dato rilevato (1998) la produzione mondiale di vino risulta pari a 262 milioni ettolitri il 64% della quale concentrata nell'area dell'Unione Europea (168 milioni di hl).
La produzione totale dei Paesi vitivinicoli extra UE (dati OIV) è stata sempre nel 1998 pari a 94.000.000 ettolitri di cui 12.681.000 prodotti dall 'Argentina 18.643.000 dagli Stati Uniti 10.000.000 dal Sud Africa 5.840.000 dall'Australia 7.663.000 dalla Romania 4.188.000 dall'Ungheria e 4.300.000 dalla Cina.
I consumi (litri di vino pro capite dati 1998 OIV - Office International de la Vigne et du Vin) prendendo in considerazione le aree mondiali più significative sono generalmente in contrazione sul piano quantitativo ma in ascesa sotto il profilo qualitativo.

VITIGNI PIÙ DIFFUSI NEL MONDO
Secondo i dati raccolti negli ultimi anni dai principali organismi internazionali sulle superfici complessive destinate a ciascuna varietà di vitigno si può redigere la classifica di quelli più diffusi sia nel vecchio continente che nel resto del mondo.
Con 423.000 ettari il più diffuso è l'"Airen" coltivato prevalentemente per la sua particolare resistenza alla siccità in Spagna dove rappresenta un terzo del patrimonio viticolo ed é l 'ingrediente principale nella produzione di brandy.
Al secondo posto vi é il "Garnacha " diffuso in Spagna e Francia (dove si chiama "Grenache "). Dà un'uva con acino nero e polpa bianca da cui si ricavano ottimi rossi e rosati.
Il terzo Vitigno più diffuso é il "Carignan "originario di Aragon (Spagna) varietà assai diffusa in Francia (il rapporto é cinque a uno rispetto allo Chardonnay) dove é coltivato ad alberelli nodosi per il fatto che germogliando tardi é meno soggetto alle eventuali gelate primaverili. Conosciuto in Italia come "Carignano" e coltivato principalmente nel Lazio ed in Sardegna questo vitigno ribattezzato "Carignane " é stato esportato nelle regioni calde della California in Messico Argentina Cile ed Uruguay.
Il "Trebbiano " quarto per superficie coltivata (203.000 ettari in tutto il mondo) é in assoluto il vitigno da cui si ricava la maggiore quantità di vino. Varietà a bacca dorata quasi ambrata é particolarmente diffuso in Francia ed Italia. Nel nostro Paese é più coltivato del Sangiovese e fornisce un terzo dell'intera produzione di vini bianchi; vanta inoltre un altro primato:é il vitigno più citato nel disciplinari di 80 vini D.O.C.
Nell' ordine seguono vitigni di grande prestigio come Merlot Cabernet Sauvignon (questi ultimi due diffusi oltre che in Francia e Italia anche in Bulgaria e Stati Uniti).
Prima di trovare vitigni assai familiari gli appassionati di vino di tutto il mondo come lo Chardonnay (varietà originaria della Borgogna) ed il Sangiovese (vite di antichissime origini autoctona della Toscana il cui nome deriva da “sangue di Giove ”) componente primario dei principali vini rossi di qualità dal Brunello di Montalcino al Vino Nobile di Montepulciano dal Torgiano al Rosso Piceno ed esportato dagli emigranti italiani prima in Argentina (provincia di Mendoza)e poi in California (Napa Valley) fra i vitigni più diffusi al mondo si trovano varietà meno note come il Rkastsiteli diffusa moltissimo in Georgia Russia Ucraina e Bulgaria. Il Monastrell il Robal ed il Tempranillo sono molto diffusi in Spagna Francia e Portogallo.

LA PRODUZIONE NELL'UNIONE EUROPEA
In Europa nel 1999 sono stati prodotti 180 milioni di ettolitri di vino contro i 166 milioni del 1998 e i 163 del 1997. La qualità riscontrata è media mente buona.

Francia
La produzione globale (comprensiva di vino mosti succhi d 'uva e cali di concentrazione)
per il 1999 è stimata in 61 milioni di ettolitri quantitativo superiore del 12% rispetto a quello del 1998 (54 3 milioni) e del 10%al 1997 (55 1 milioni). Le stime indicano in 26 milioni di ettolitri i vini a VQPRD e in 23 milioni i Vin du pays; la rimanente quota é destinata ad altri fini.

Spagna
Le stime più attendibili indicano in 34 milioni di ettolitri la produzione complessiva. Un
quantitativo pressoché uguale a quello dello scorso anno ed inferiore dell'8% rispetto al 1997. I vini a VQPRD si attestano sui 12 milioni di ettolitri.

Germania
La produzione ha raggiunto i 13 milioni di ettolitri di vino superiore di circa il 21% rispetto a quella dello scorso anno (10 7 milioni) e del 40% rispetto alla media dell'ultimo quinquennio (9 3 milioni). Come sempre la quasi totalità della produzione è VQPRD; solo 1 5 milioni ettolitri sono qualificati come vino da tavola.

Portogallo
Dopo il brusco calo fatto registrare nella passata campagna (3 6 milioni) il Portogallo
stima la propria produzione in 7 milioni di ettolitri di vino in linea con la media degli ultimi dieci anni. I vini VQPRD si attestano intorno ai 3 5 milioni di ettolitri.

Grecia
Il quantitativo di vino è di poco inferiore a quello dello scorso anno. La stima è di 2 8 milioni di ettolitri il 27% in più rispetto alla media fatta registrare nell'ultimo triennio. I vini VQPRD assommano a circa 2 milioni di ettolitri.

Austria
Come la Germania anche per questo Paese il 1999 ha rappresentato un'annata quantitativamente buona. La produzione si attesta sui 2 8 milioni di ettolitri il 27% in più rispetto alla media fatta registrare nell'ultimo triennio. I vini VQPRD sono pari a 2 milioni di ettolitri.

Negli altri Paesi dell'Unione Europea:Lussemburgo Belgio e Regno Unito la produzione di vino si attesta sui 200 mila ettolitri complessivi così suddivisi:
Lussemburgo 183.000 hl;
Regno Unito15 mila hl;
Belgio 2.000 hl.

Nel 1988 la produzione di vino in Italia è stata di circa 57 milioni di ettolitri. Le regioni che hanno prodotto di più sono:
la Sicilia (9.200.000 hl)
Veneto (8.276.000 hl)
Puglia (8.166.000 hl)
Emilia Romagna (6.494.000 hl)
Abruzzo (4.256.000 hl)
Piemonte (3.171.000 hl)
Lazio (3.305.000 hl)ecc.

LE ESPORTAZIONI
L'Italia si colloca in prima posizione nel mondo per volume di vino esportato. Secondo i dati della campagna commerciale 1998-1999 le esportazioni di vino italiano nel mondo si sono attestate 17 550 milioni di ettolitri (+23 7% rispetto al periodo precedente) mentre l'introito valutario ha raggiunto i 4.253 miliardi di lire (+7 7%).
Il prezzo medio del prodotto è stato calcolato in 2.424 lire/litro (nel periodo 1997-1998 era di 2.785 lire/litro) con una perdita del 13%.
Al quantitativo esportato riferito vini e spumanti si devono aggiungere 392.978 hl di mosti (+16 3%) per un introito di 73 5 miliardi di lire (+10 5%).
Pertanto le nostre esportazioni di vini spumanti e mosti sono ammontate complessivamente a 17.943.306 hl (+23 6%) pari ad un valore di 4.327 miliardi (+7 7%) ad un prezzo medio di 2.142 lire/litro (-12 8%).
Da un 'analisi dei diversi dati si evidenzia un forte aumento sempre rispetto al periodo precedente in volume (+35 8%)della voce “vini altri ”che tuttavia è stato più contenuto (+18%) in valore.Per i D.O.C. le spedizioni all'estero sono diminuite dello 0 4%in
quantità e aumentate solo dello 0 3% in valore.
Per quanto concerne le esportazioni dei vini in bottiglia ed in particolare quelle dei vini D.O.C. esse sono state di 4.086.392 hl per un valore complessivo di 2.013 miliardi e un prezzo unitario di £ 4.928.
Le forniture ai mercati esteri di vini sciolti con gradazione pari o inferiore al 13%in vol. hanno registrato un consistente aumento passando da 6.375.573 (1997-1998)a 9.527.503 hl del periodo 1998-1999 e in valore da 568 50 a 763 28 miliardi di lire con un incremento rispettivamente del 49 4%e del 34 4%.
In base a questi dati si rileva che dopo un periodo di grandi soddisfazioni per le produzioni enologiche di qualità il nostro export vinicolo si è nuovamente indirizzato più verso la quantità che sulla qualità; un dato che emerge anche dalla forte contrazione: -13%del prezzo medio dei vini e spumanti esportati.
Un altro dato poco soddisfacente emerge dall'analisi dei Paesi di destinazione del nostro prodotto:
l '80 5% delle esportazioni complessive è stato collocato sui mercati dell'Unione Europea. Nella scorsa campagna commerciale la quota si era attestata sul 74 2%.
In tale area le spedizioni di vini sciolti hanno ottenuto performance più “entusiasmanti” facendo registrare un incremento quantitativo del 58 2% e dei 46 1% in valore il tutto ad un prezzo medio di sole 750 lire/litro.
Le spedizioni dei vini in bottiglia (riferite a vini con gradazione inferiore o pari a 13% vol.) hanno avuto un aumento più contenuto e precisamente del 6 9% in quantità (da 3.789.471 4.052.275 hl) e del 6 5% in valore (da 1.417 82 a 1.510 23 miliardi di lire).
Delle forniture verso i singoli Paesi dell'Unione Europea il 77% del prodotto (81 4% nel 1997-1998) pari ad un quantitativo di 10.881.370 hl (+27%) è stato inviato sui mercati della Francia per il 26 4% (20 5% nell'annata precedente) della Germania per il 42 9% (50 8% nel 1997-1998)e del Regno Unito con il 7 7% (10 1% nella campagna precedente).
Va sottolineato che due Paesi dell'Unione Europea forti produttori di vino e precisamente la Spagna ed il Portogallo hanno incrementato notevolmente le loro forniture vinicole dal nostro Paese acquistando rispettivamente 1.126.390 hl (+136 8%) e 798.783 hl (+515 9%) di vini e spumanti.
Anche l'andamento del nostro export verso i Paesi terzi è stato negativo vendo evidenziato una flessione del 6 3% in quantità e del 2 2% in valore.
La maggiore diminuzione si è avuta sul fronte delle forniture dei vini in bottiglia passate da
2.207.874 a 1.967.211 hl (-10 9%) con un introito valutario ridotto del 4% (da 1.241 65 a 1.192 15 miliardi di lire). Solo alcune tipologie di vini hanno fatto registrare un andamento positivo. È il caso dei vini frizzanti (+2 7%) dei vini spumanti (+7 1%) e dei vini con gradazione compresa fra i 13 e i 15 °(+28 7%) e dei vini liquorosi (+6 7%).
Comunque la contrazione verso i Paesi terzi è data dal forte calo delle vendite verso il Giappone (da 518.634 a 280.709 hl) e la Russia (da 41.268 a 5.949hl) non sufficientemente compensate dagli aumenti
delle vendite su Stati Uniti Svizzera e Canada.
Dall'analisi dei dati risulta che l '82 4% del totale del prodotto corrispondente ad un quantitativo di 2.825.731 hl (-4 9%) è stato assorbito dai mercati degli Stati Uniti con un'aliquota del 42 1% (campagna 1997-1998 38 3%) della Svizzera con il 15 2% (1997-1998 13 5%) del Canada con il 9 8% (1997-98 8 7%) del Giappone con l '8 2% (1997-21 1998 14 2%) e della Polonia con il 7 1% (1997-1998 6 5%).
Merita attenzione constatare che le quantità di vini spumanti esportate in passato sui mercati della Russia si siano contratte in misura notevole passando dai 770.237 hl della campagna 1995-1996 ai 43.438 hl del 1996-1997 ai 20.626 hl del 1997-1998 e per finire ai 2.064 hl del 1998-1999.

LA VITICOLTURA E L'ENOLOGIA ITALIANA
La produzione italiane rappresenta il 21% della produzione vinicola mondiale ed il 33%di quella dell'Unione Europea.
La superficie vitata italiana è secondo le più recenti rilevazioni di poco superiore agli 830.000 ettari (era di 1.227.000 ha nel 1980).Con l 'applicazione del regolamento CEE 1442/88 sono stati estirpati nel periodo 1985/1999 192.000 ettari di vigneto di uve da vino.
La produzione media di vino degli ultimi tre anni (1996-1998) in Italia è stata pari a 55.415.000 ettolitri. La produzione può essere divisa in due grandi segmenti:vini da tavola e vini a denominazione di origine (ovvero DOC e DOCG).
La piramide produttiva dell'enologia italiana può essere sintetizzata come segue:
Vini da tavola semplici (bianco rosso rosato);
vini da tavola ad indicazione geografica tipica (ad ottobre 1997 con apposito decreto risulta vano designati con la sigla lgt 115 vini);
vini DOC (sono 306 ma con oltre 1.800 tipologie diverse tra menzioni aggiuntive e sotto specificazioni);
vini DOCG (attualmente 22: Barolo Barbaresco Brachetto Acqui Brunello di Montalcino Vino Nobile di Montepulciano Chianti Chianti Classico Albana di Romagna Asti Ghemme Carmignano Riserva Franciacorta Gattinara Gavi Ramandolo Recioto di Soave Monte Falco Sagrantino Torgiano Rosso Riserva Taurasi Valtellina Superiore Vernaccia di San Giminiano Vermentino di Gallura).
I vini DOC e DOCG rappresentano il 20 84% in quantità della produzione enologica nazionale (1998).
Le aziende produttrici di uva assommano a poco meno di 1 milione. I 2/3 di queste per una superficie di 700 mila ettari circa hanno una superficie vitata inferiore ad 1 ettaro; 7 mila una superficie superiore ai 10 ettari alcune centinaia più di 50 ettari di vigneto.
Le imprese imbottigliatrici italiane sono circa 30.000 con una media di circa 5 “etichette” cada-una per un totale di 150 mila etichette diverse.
La produzione lorda vendibile vitivinicola secondo le ultime rilevazioni disponibile è pari a 5.800 miliardi di lire circa; il fatturato dell'intero settore vitivinicolo invece è di poco superiore ai 16 mila miliardi di lire. Il consumo medio annuo di vino per abitante in Italia è passato dai 119 6 litri di inizio secolo ai 99 8 litri del 1960. Dopo una progressiva risalita dei consumi che ha toccato la punta massima nel 1968 con 116 litri si è assistito ad una loro costante contrazione: dai 94 6 litri del 1978 ai 90 6 litri del 1980 ai 61 5 del 1990 ai 57 6 litri del 1995 ai 57 2 litri del 1996;
noturismo: Lo scorso anno 3.000.000 di persone hanno visitato le aziende vitivinicole in Italia con un introito di 3 mila miliardi di lire. Le cantine che hanno partecipato a “Wine Day 2000” in Italia Stati Uniti (California) Giappone Sud Africa Australia Argentina Uruguay Slovenia e Cile sono state circa 1000. Sull 'onda del crescente favore che quest'attività turistica “alternativa ”riscuote il Censis secondo una propria analisi ha stimato che entro 3-5 anni l 'enoturismo dovrebbe passare dagli attuali 3 a 5 milioni di arrivi da 3000 a 5000 miliardi di lire di business.
L'enoturist è prevalentemente maschio e straniero ha un'età compresa fra i 26 ed i 45 anni di livello socioeconomico medio alto (dirigenti imprenditori professionisti insegnanti ecc.).
Obiettivo primario dell'enoturist è quello di conoscere meglio il vino e completare la sua gita nel verde prendendo confidenza con il territorio e le sue testimonianze artistiche ed architettoniche