vigneto Friuli

«Sul tocai non canto vittoria»
Narduzzi con Pinat valuta la riapertura della trattativa


UDINE. Pace armata fra Italia e Ungheria sulla vicenda della salvaguardia del marchio tocai per il vino bianco friulano piú conosciuto. Dopo la decisione del consiglio dei ministri dell'Ue che ha riacceso le speranze per i produttori del tipico “bianco” prodotto per la maggior parte nelle province di Udine Pordenone Gorizia e Venezia di mantenere la denominazione di Tocai la Regione e l'Ersa si preparano all'offensiva. Soddisfatto dei risultati raggiunti anche se il primo commento è improntato alla prudenza (“aspettiamo a cantare vittoria questo è solo il primo passo”) l'assessore regionale Danilo Narduzzi mette in guardia contro le ambiguità contenute nel documento approvato dal Consiglio dei Ministri dell'Ue. “Anche per questo – precisa ritengo necessario mantenere invariata la nostra posizione presso la Corte di Giustizia europea alla quale siamo pronti a ricorrere in ogni momento nel caso vengano ignorate le nostre ragioni”.In perfetta sintonia il commissario dell'Ersa Augusto Pinat secondo il quale “la decisone assunta ci consente di tirare un respiro di sollievo perché di fatto riapre i giochi e l'Ersa continuerà a battersi perché i nostri produttori continuino a vendere Tocai friulano”.Prontissimi dunque a ripartire per individuare le strategie migliori da mettere in atto per evitare “l'esproprio” del nome. “Un nome dietro il quale c'è tutto il patrimonio di esperienza e professionalità dei nostri viticoltori – chiarisce Pinat – e come tale non si può svendere”. Rispedite al mittente quindi le ipotesi circolate di recente su una possibile transazione con l'Unione Europea per monetizzare l'eventuale “resa”.“Non se ne parla proprio – conferma Pinat – perché il Friuli Venezia Giulia ha una dignità e un'economia fra le più apprezzate a livello internazionale. Accettare un indennizzo per l'eliminazione del nome Tocai significherebbe svendere un pezzo della nostra storia”.
(Raffaella Mestroni – IL GAZZETTINO del 20 Novembre 2002)

Frattini e Alemanno: serve un'intesa per il vino tocai
Postato il Tuesday 19 November @ 09:50:52 CET  UDINE. Una dichiarazione congiunta sul tocai aggiunta alla formula di compromesso proposta dalla presidenza di turno danese potrebbe riaprire i termini della vicenda.

Se i quindici Italia inclusa ribadiscono la data del 31 marzo 2007 quale termine ultimo per l'eliminazione della dicitura dal vino friulano una postilla recita così: "Il Consiglio invita la Commissione a presentare un rapporto dettagliato al fine di adottare per il periodo successivo le misure che si rivelassero necessarie prendendo in considerazione gli interessi dei produttori e la politica dell'Ue in materia di indicazioni geografiche". Il ministro degli Esteri Franco Frattini al suo debutto a Bruxelles ha inoltre assunto l'impegno "a fornire a Commissione e Consiglio il proprio contributo per trovare le soluzioni appropriate con l'obiettivo di salvaguardare tutte le parti interessate" sottolineando come l'Italia non intenda opporsi alle scelte dell'Ue ma si proponga "di affrontare in modo equilibrato una situazione particolare che si presenta in certe regioni d'Italia in cui la denominazione Tocai è storicamente utilizzata sia per identificare un vitigno indigeno molto antico sia un vino prodotto in queste regioni sia certe zone di queste regioni". Sulla vicenda si registra la soddisfazione di Bruno Augusto Pinat commissario dell'Ersa. "Il ministro all'Agricoltura Giovanni Alemanno che è stato in contatto con Frattini mi ha informato e si è detto contento del risultato ottenuto. Mi ha assicurato che prossimamente assieme al ministro degli esteri contatterà il governo ungherese per affrontare la vicenda sulla base di questo pronunciamento" dice Pinat. "Sono grato al ministro per l'interessamento; ad ogni modo non interromperemo l'azione sul versante giurisdizionale intrapresa d'accordo con il presidente e l'assessore. Intendiamo sottoporre il caso Tocai alla Corte europea". "Ho fondate speranze che i nostri vitivinicoltori continueranno dopo il 2007 a mantenere il nome di tocai in etichetta - ha spiegato Pinat -. Ho avuto ampie garanzie dal ministro Alemanno che ringrazio per l'attenzione che ci ha riservato".

DA: IL MESSAGGERO VENETO
 

Tratto da


Unione Europea - 19/11/2002

Nuova puntata della guerra del Tocai

L'Italia ha accettato la formula di compromesso proposta dalla presidenza di turno danese su una questione che la divideva dai 14 partner dell'Ue relativa alla denominazione del Tocai. Il capitolo Tocai rientra nella posizione comune dei Quindici nel negoziato agricolo con l'Ungheria e la Slovacchia in vista dell'allargamento.

Nell'accordo di associazione dell'Ue con l'Ungheria nel 1993 l'Italia e gli altri paesi (in particolare la Francia) che fanno uso della denominazione Tocai si erano impegnati ad eliminarla entro il 31 marzo 2007. L'Italia tuttavia non riteneva ancora chiusa la questione e fino a qualche giorno fa si opponeva alla formula definita dalla presidenza danese. Ma oggi l'accordo č stato trovato sulla base di una dichiarazione che č stata aggiunta al testo della posizione comune a 15. L'Italia a sua volta ha fatto mettere a verbale una sua dichiarazione unilaterale letta dal ministro degli esteri Franco Frattini.

La decisione da parte dell'Ue di riprendere in esame la questione relativa alla denominazione del vino Tocai viene giudicata con favore dal ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno. "Esprimo piena soddisfazione - afferma in una nota - per la decisione presa a Bruxelles e sostenuta con successo dal Ministro Frattini sulla questione dell'utilizzo della denominazione Tocai". Prima del 2007 ricorda il ministro "la Commissione dovrŕ rivedere la questione e proporre le misure necessarie tenendo presenti sia gli interessi dei produttori sia la politica dell'Unione sulla protezione delle denominazioni geografiche".

Il Governo italiano prosegue Alemanno "č fermamente deciso a difendere una denominazione come quella del Tocai che č stata storicamente utilizzata per indicare un vitigno antichissimo della regione Friuli". I questo ambito prosegue da ultimo "insieme al ministro Frattini incontreremo al piů presto le autoritŕ ungheresi per affrontare il problema. Sono convinto che troveremo soluzioni soddisfacenti per i produttori italiani e ungheresi tali da garantire il diritto dei friulani a mantenere la denominazione Tocai".

http://www.slowfood.it/ita/sf_vino/sf_vino.lasso