vigneto Friuli

INTERVISTA BURCHERI & PREPARATORI
«Avremo grandi vini rossi»

Gli amici di Slow Food –scrive Cristina Burcheri sul Messaggero Veneto-Isontino-del 27 settembre scorso- li chiamano amorevolmente i «ragazzi di campagna» ma loro (Marco Simonit Pierpaolo Sirch e Andrea Pittana) si definiscono «preparatori d'uva». Marco Pierpaolo e Andrea (nella foto di claudio fabbro insieme al noto giornalista luigi veronelli) sono giovani enologi-agronomi che maturata una cospicua esperienza personale in ambito consorziale come nel privato hanno deciso di mettersi in proprio fornendo consulenze sui vigneti: dall'analisi del terreno fino alla vendemmia. Oggi lavorando per più prestigiose cantine del Collio dei Colli orientali e dell'Isonzo i tre hanno quel che si dice il polso di come sono andate realmente le vendemmie nell'Isontino.

L'annata 2002 si preannuncia davvero difficile?
«Abbiamo lavorato durante tutta la fase di preparazione invernale-primaverile in maniera simile agli anni passati. Quando sono iniziate le piogge abbiamo dovuto adottare delle tecniche straordinarie per tutelarci perché c'erano problemi di marciume di botriti. Specie in Friuli ci sono zone diverse che hanno sia terreni differenti nel giro di poche centinaia di metri sia climi diversi con piovosità diverse e di conseguenza ci si deve adattare di mano a mano prima di tutto all'obiettivo enologico alla varietà dell'uva ed alla zona naturalmente».

La quantità di uva è inferiore?
«In generale la quantità è minore di circa un 20-25%. Soprattutto in collina».
Quali varietà hanno sofferto maggiormente?
«Il Pinot grigio il Pinot nero alcuni Sauvignon e in parte il Tocai. Lo Chardonnay meno. Sui rossi dobbiamo ancora vedere anche se i primi dati sono bassi. Si tende a dimenticare come anche in primavera nel periodo della fioritura abbiamo avuto una piovosità che ci ha messo in crisi subito a cui è seguita quella botta di caldo esagerato a giugno e poi la pioggia. Di questo andamento climatico hanno sofferto le varietà più precoci le altre meno perché indietro con la maturazione. Si sono poi verificati fenomeni particolari come la presenza sui grappoli di muffe nobili un po' ovunque sulle varietà predisposte come Tocai alcuni Chardonnay Sauvignon e ora qualche Ribolla. Chi non ha dimestichezza la può prendere come un dato negativo e al momento della vendemmia tendere a eliminarla. Il suo uso dipende poi dal tipo di vino che un'azienda vuole fare».

E la qualità?
«Chi ha fatto più passaggi nell'ambito dello stesso vigneto ha trovato la strada meno rischiosa e più giusta per garantirsi la qualità anche perché si è portato in cantina partite con caratteristiche diverse che nell'assemblaggio poi diventano molto interessanti. Quest'anno non essendoci grandi quantità di uva è stato più facile fare più passaggi affrancati dalla foga di dover tirar dentro tutta l'uva insieme. Un lavoro pulito e sereno».

Assoenologi dice che sarà una grande annata per i rossi.
«Sì se tornano su le temperature specialmente notturne. Anche qui comunque non è possibile generalizzare. Poca quantità piogge torrenziali grandinate e malattie va bene ma in Friuli e nell'Isontino in particolare la qualità è venuta e sta risultando bene soprattutto dove si è lavorato meglio: i vini che sono in cantina danno adito a pensare a vini da grande annata. I rossi in particolare saranno grandi vini».