vigneto Friuli

LA VENDEMMIA
Situazione al 23.8.02-Previsioni

Come al solito la situazione agronomica e fitosanitaria presenta nelle varie zone DOC della nostra Regione talune -anche sostanziali- diversificazioni fra pianure e colline ed -altopiano carsico. Ciò può in parte essere collegato all'andamento climatico dell'inverno 2001/2002 caratterizzato da freddo intenso ed assenza di piogge senza però le preoccupanti gelate o brinate tardive degli anni passati.

Nelle zone DOC Grave (UD-PN) ed ISONZO( GO) soprattutto in terreni ghiaiosi si sono rese necessarie 1-2 irrigazioni di soccorso già nella prima quindicina del mese di luglio mentre in collina apporti localizzati su barbatelle di recente impianto sono stati sufficienti per garantire una buona evoluzione fisiologica delle piantine. La situazione si è normalizzata con le abbondanti precipitazioni del 14-15 e 16 luglio. Le eccezionali precipitazioni a cavallo dei mesi di luglio ed agosto ( "storiche"-in senso negativo- le precipitazioni della prima quindicina d'agosto 2002 !!) consentiranno di arrivare alla vendemmia senza ulteriori problemi quanto meno per quanto riguarda le esigenze idriche.

La fioritura è stata abbastanza buona seppure non ai livelli del 2001 ; tuttavia qualche precipitazione localizzata ha inciso negativamente - soprattutto su varietà precoci- sull'allegagione lasciando prevedere per queste una minor resa rispetto al 2001 superiore anche al 10%( come dire che in Regione la produzione di vino non supererà nel 2002 1 milione di ettolitri litro più litro meno..).

Lo stato fitosanitario delle uve appare buono nella media anche se la maggior pressione della Peronospora in pianura causa gli elevati tassi d'umidità della 2^-3^ decade di giugno ha imposto un supplemento d'impegno durante tutto il mese di luglio da parte dei viticoltori anche con ricorso a formulati preventivo/curativi sistemici oltre che ai tradizionali "rameici" ( ossicloruro o idrossido di rame) La varietà Merlot rientra fra quelle più penalizzate da tale crittogama. Fenomeni di "resistenza" (anche "incrociata") a determinati principi attivi antiperonosporici/antibotritici/antioidici sono stati segnalati in varie località.

Interventi curativi ripetuti in sostituzione di quelli preventivi imporranno all'enologo in vinificazione ed affinamento un supplemento d'attenzione ed al "medico delle piante" un'attenta analisi dei problemi sin qui verificatisi al fine di rivedere-nella campagna 2003-il piano di interventi fitosanitari .

L' Oidio pressochè assente grazie ad interventi tradizionali a base di zolfo in pianura è stato ben contenuto anche nelle colline ed Altopiano carsico poiché dopo la particolare pressione della campagna 2001 i viticoltori hanno opportunamente eseguito irrorazioni/polverizzazioni post vendemmiali 2001 nonché nella primavera 2002 ricorrendo a formulati sistemici IBS a cavallo della fioritura 2002.

La grandine ha interessato il pordenonese ( area destra Tagliamento) e più volte la zona nord/ovest dei Colli Orientali del Friuli in cui si produce l'ottimo RAMANDOLO ; va tuttavia ricordato che la zona DOCG RAMANDOLO è probabilmente fra le poche protette in Regione con le tradizionali reti antigrandine "a grembiule" che quest'anno si sono rivelate davvero provvidenziali almeno per contenere i danni nella misura del 40% ( rispetto al rischio di perdita totale..)

Se i produttori del Collio e soprattutto del Cormonese ricordano con nostalgia il CONSORZIO VOLONTARIO DIFESA ANTIGRANDINE disattivato per motivi amministrativo/burocratici più che tecnici hanno le loro buone ragioni !

Nel mese d'agosto è cessato progressivamente il problema di attacchi peronosporici ed una coda nella difesa della vite ha interessato l' OIDIO ( che però manifesta una pressione particolare nelle colline friulane nel Collio e nel Carso –più che in pianura-e comunque in vigneti che già ne hanno sofferto lo scorso anno).

La BOTRITE ( o Muffa grigia della vite ) ha richiesto nel mese di agosto due – tre trattamenti mirati sulla fascia del grappolo praticamente indispensabili su varietà a grappolo serrato ( ad es. Pinot grigio) e comunque delicate soprattutto se gli acini sono stati "feriti" da GRANDINE o dalle TIGNOLE ; infatti attraverso le lesioni sulla buccia potrebbe innescarsi il ben più pericoloso MARCIUME.

Di queste ultime preoccupa in particolare la TIGNOLETTA ( Lobesia botrana) presente da vari anni proprio nel cormonese ( Brazzano Giassico..) ; in tale area –diversamente dalle altre zone DOC di pianura dal Collio Colli orientali e dal Carso in cui è stato sufficiente un unico intervento nella prima decade di luglio 2002 - si è reso pertanto necessario un ulteriore trattamento fra la prima e seconda decade d'agosto. Per far fronte a tale problema secondo i consigli dei tecnici dell'Osservatorio di Gorizia e del Consorzio Vini DOC ISONZO di Cormòns il ricorso a formulati di tipo biologico( leggasi BACILLUS THURINGIENSIS) è stato preferito a prodotti chimici ( esteri fosforici) proprio per il minor impatto ambientale. Si tratta di formulati posizionati secondo tempi e modalità ben precise che i tecnici hanno peraltro indicato ai viticoltori con avvertimenti "ad hoc".

Salvo viti di recente impianto il raccolto 2002( o base spumante o grandinate ) non dovrebbe iniziare prima di settembre e per i produttori c'è la concreta speranza che per le uve rosse si possa "slittare"addirittura ad ottobre.

Se dal 20 agosto a fine settembre si alterneranno finalmente notti fredde a giornate calde e ventilate ( leggasi " BORA") sicuramente il raccolto sarà ottimo sotto tutti i punti di vista con quantità inferiori alla media e- nel caso di chi imbottiglia vini di particolare pregio- addirittura notevolmente ridotto a seguito di diradamenti dei grappolini eccedenti pratica diffusa soprattutto fra i giovani produttori di qualità.

L'ultima settimana del mese d'agosto impegnerà agronomi e periti agrari nel monitoraggio di campagna prelievo di campioni d'uva prescrizione degli ultimi interventi fitosanitari su uve rosse "tardive" -con particolare riferimento a quelli antibotritici-tenendo nella massima considerazione i tempi di carenza ( intervallo fra irrorazione e raccolta). Saranno poi gli enologi ed i tecnici di laboratorio ad esaminare le uve ed analizzare i mosti sostituendosi in ciò ai vecchi esperti che un tempo-mancando sofisticate attrezzature-diagnosticavano e decidevano tempi e modalità della vendemmia sulla base di un personale bagaglio professionale maturato "sul campo" di generazione in generazione.

 

LA LEGGE NEL VIGNETO

Un problema a parte è rappresentato dalla cronica e crescente disaffezione dei vendemmiatori esperti " di mezza età" a partecipare alle vendemmie complice la pressione burocratico/amministrativa che ha progressivamente-e per motivi non comprensibili ai più- svilito una tradizionale festa rurale autunnale ad un'arida "catena di montaggio".

E' ovvio che in un clima reso nervoso da interpretazioni o controinterpretazioni legislative i preziosi anziani e pensionati ai tagli delle pensioni preferiscano i tagli delle osterie !

E se in pianura si assiste al ricorso-a livello non solo di grandi ma anche di medie aziende-alle vendemmiatrici meccaniche in collina ( un tempo anche i conoscenti delle vicine colline slovene partecipavano di buon grado al raccolto avendo tra l'altro dimestichezza con le vigne ..) non si intravedono soluzioni a breve termine ed il reperimento di manodopera qualificata per i lavori in gradoni e terrazze in forti pendenze resta probabilmente il primo scoglio da superare sia in via occasionale che continuativa.

Una nota positiva viene dall'ASSOENOLOGI regionale che conferma una certa ripresa del mercato dei vini bianchi ( che i rossi viaggiassero già alla grande a livello internazionale era risaputo..) e fra questi non solo Pinot grigio Sauvignon e Chardonnay ma anche il "tormentato" Tocai friulano. Scriverne e parlarne spesso non è stato vano . Speriamo sia un primo segnale di un'inversione di tendenza che al VIGNETO FRIULI "bianchista" per tradizione porterebbe una sicura boccata d'ossigeno.

Claudio Fabbro - Gorizia 23.08 2002