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Ultime notizie sulla "telenovela" del Tocai
L'Ungheria sul Tocai risponde picche!

«Se servirà ricorreremo alla Corte di Giustizia per difendere il nome del Tocai friulano. Siamo decisi ad andare fino in fondo nella vertenza con l'Ungheria»: lo ha detto a Roma Bruno Augusto Pinat (nella foto di Claudio Fabbro) Commissario dell' Ersa (Ente Regionale Sviluppo Agricolo) del Friuli-Venezia Giulia al termine dell' incontro del 29 maggio scorso con il Ministro plenipotenziario Ferdinando Nelli Feraci .
«Il Ministro - ha aggiunto Pinat dopo l'incontro al quale ha partecipato l'Assessore regionale all'agricoltura del Friuli-Venezia Giulia Danilo Narduzzi - ci ha detto di non aver ricevuto alcuna risposta dall'Ungheria alle proposte di mediazione da noi avanzate. Il loro gioco è abbastanza chiaro - ha spiegato Pinat - e consiste nel prendere maggior tempo (nella foto a destra)possibile fino all'ingresso dell' Ungheria nell' Unione Europea. Dopo di chè è logico che tutto diventerebbe più difficile. Ma noi siamo decisi a proseguire nella nostra battaglia per la difesa del nome del Tocai friulano».

La proposta di mediazione della Regione Friuli-Venezia Giulia punta a mantenere il nome del Tocai solo per il vino prodotto nelle province di Gorizia Udine e Pordenone - dove il Tocai è parte essenziale della storia enologica di queste terre - e nella zona doc Lison-Pramaggiore a cavallo tra Friuli e Veneto dove il Tocai è protetto dalla denominazione di origine. «Ma al momento - ha detto ancora Pinat - gli ungheresi non hanno risposto a questa nostra proposta».
Come noto l'Assessorato all'Agricoltura l'Ersa il Ministero stanno lavorando da tempo sul fronte della contesa che oppone la Regione all'Ungheria. Bruno Augusto Pinat Commissario dell'Ersa recentemente aveva affermato: "La situazione sta in questi termini. In questi mesi abbiamo tenuto una serie di incontri a Roma e a Budapest. Anzi li ha tenuti il governo con il nostro supporto sposando incondizionatamente le tesi e le iniziative fornite dai nostri uffici. Adesso abbiamo redatto una proposta da presentare a Budapest visto che l'Unione europea ci ha fatto sapere che se la querelle viene risolta bilateralmente non sussistono problemi di carattere comunitario".
L'idea è appunto quella di rinunciare all'utilizzo del nome del vitigno "Tocai friulano" in tutta Italia ad eccezione delle province di Udine Gorizia Pordenone e di una propaggine territoriale in provincia di Venezia relativa alla doc Lison-Pramaggiore che è comune al Friuli-Venezia Giulia ed al Veneto.

Il Tocai rimarrebbe dunque nelle otto zone regionali di produzione di vini doc: Collio Colli orientali del Friuli Friuli-Isonzo; Friuli-Aquileia Friuli-Latisana; Friulia Annia Friuli-Grave e appunto Lison-Pramaggiore".
C'è poi un altro progetto alternativo quello di un raddoppiamento della c per tornare ad un'antica dizione del norme. "Si tratta di una ipotesi che potrebbe essere oggetto di attenzione e discussione andando a riproporre il nome del vitigno nella sua formulazione più antica. Però in questo momento non rappresenta la proposta del Friuli-Venezia Giulia".
Intanto con le uve vendemmiate nello scorso autunno è nato nella zona dei Colli orientali il "Tocai dell'11 settembre" prodotto in solo 1500 bottiglie formato magnum che veranno messe all'asta nelle prossime settimane per dare un aiuto concreto ai parenti delle vittime dell'attentato alle Twin Towers.
La Camera di Commercio di Udine ha acquistato due ettolitri di vino ciascuno da 12 produttori locali per far nascere questo vino esclusivo progettato per la solidarietà.
"Un piccolo gesto simbolico da parte di una terra che ha avuto aiuti da ogni parte degli Usa in occasione del terremoto del '76" ha spiegato il presidente della Cciaa Enrico Bertossi
(nella foto di Claudio Fabbro)