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VENDEMMIA 2005
LE PREVISIONI DELL'ASSOENOLOGI

Vediamo quali sono le previsioni per la vendemmia 2005 nel Vigneto Friuli elaborate dall'Associazione enologi enotecnici italiani secondo la quale - sintetizzando - la qualità sarà buona/ottima sia per i bianchi che per i rossi mentre la quantità registrerà un -10% rispetto alla vendemmia 2004. Ma questo calo produttivo non è un male considerando anche la stanchezza del mercato e la flessione dei prezzi delle uve (anche del 50%). Ecco allora cosa afferma per la nostra regione l'Assoenologi sulla base delle rilevazioni effettuate a livello locale dalla sezione Aei guidata da Adriano Teston. «In Friuli-Venezia Giulia come in diverse regioni italiane - osservano i tecnici del vino - le ultime tre vendemmie sono state molto diverse le une dalle altre per quantità e soprattutto per quantità. Dopo la scorsa campagna decisamente abbondante il 2005 farà registrare una vendemmia normale sia sotto l'aspetto quantitativo che qualitativo. Il ciclo vegetativo in tutta la regione è iniziato con un lieve ritardo per le temperature fredde di inizio primavera ristabilendosi poi in fase di fioritura e di allegagione». «L'andamento climatico piuttosto costante - proseguono gli esperti - che ha visto alternarsi caldo torrido a temperature al di sotto della media periodi di siccità a periodi piovosi ha creato i presupposti per lo sviluppo delle classiche malattie della vite e ha portato a un lieve ritardo di maturazione rispetto alla norma. La grandine ha colpito anche il Friuli Venezia Giulia senza però causare danni considerevoli. Le ore di luce e di insolazione risultano inferiori alla media e pertanto la raccolta delle uve bianche precoci Chardonnay Pinot bianco e Pinot grigio è iniziata solo in questi giorni quindi sarà la volta di Tocai friulano Sauvignon e Ribolla gialla. Per le uve rosse e in particolare per quelle di Cabernet si dovrà attendere fine settembre». «Le escursioni termiche che caratterizzano le temperature diurne e notturne - secondo ancora Assoenologi - hanno sensibilmente incrementato la formazione di sostanze aromatiche e pertanto le previsioni sui vini sono di interessante qualità». Soprattutto sui bianchi come osservavamo prima che si prevedono molto profumati e fini in quanto non ci saranno in fermentazione i problemi della vendemmia eccezionalmente calda del 2003. «In tutta la regione - continua l'organizzazione di categoria - si prevede una produzione di circa 1.200.000 ettolitri e pertanto un decremento del 10% rispetto al 2004 che fece registrare poco meno di 1.350.000 ettolitri. Il pieno della vendemmia è previsto nella terza decade di settembre. Le contrattazioni sono alquanto scarse con prezzi all'ingrosso tendenti a un generale ribasso rispetto a quelli spuntati nello stesso periodo dello scorso anno».


Comitato AEI FVG

VENDEMMIA 2005: LE PREVISIONI DELLE ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI

Sarà un'annata ottima per i vini bianchi aromatici come il Sauvignon e le Ribolle; buona per il Pinot Grigio il vitigno bianco più diffuso nella nostra regione meno buona per effetto dell'eccessiva piovosità e dell'inconsueta ondata di freddo per gli altri bianchi Per i rossi invece il giudizio è rinviato come ogni anno alla fine di settembre. Comunque sia ora tutto dipende davvero dal sole. Secondo la Coldiretti la produzione friulana si attesterà sui 1.200.000 ettolitri il 5% in meno rispetto al 2004. Stessa previsione per la Cia (Confederazione italiana agricoltori): «Ad oggi ci sono tutte le condizioni per una vendemmia 2005 in perfetto equilibrio nella quantità ed ottima nella qualità» afferma la presidente Manuela Botteghi. «La quantità di vino che sarà prodotta salvo rivolgimenti climatici eccezionali dell'ultima ora si stima si attesterà - dichiara la Cia regionale - tra i 1.200.000 ettolitri con una resa per ettaro di 65 ettolitri. Rispetto all'annata 2004 la produzione è quindi in leggero calo e sta tornando ai normali livelli dopo un 2002 e 2003 molto scarsi in quantità rispettivamente per problemi fitosanitari ed eccezionale siccità. In ambito nazionale si stima una produzione di quasi 50 milioni di ettolitri con una lieve flessione rispetto alla vendemmia precedente e con il Veneto che si conferma come prima regione produttrice d'Italia». «Sarà un'annata buona per le varietà aromatiche - spiega Dario Ermacora vitivinicoltore di Ipplis - meno buona per gli altri bianchi che hanno sofferto della troppa acqua caduta e del troppo freddo per questa stagione». «Difficile recuperare il sole perso» aggiunge Ermacora. D'accordo anche Stefano Trinco già presidente degli enologi del Fvg ed enologo lui stesso nell'azienda agricola di Piero Pittaro nelle Grave del Friuli. «Oltre agli aromatici almeno nella nostra zona saranno buoni anche il Pinot Grigio e il Tocai ma davvero qualche punto di qualità in più lo si giocherà in queste ultime settimana». Che l'annata non sia delle migliori lo testimonia anche l'anticipazione della vendemmia: «Quest'anno che ricorda il 2002 la data della vendemmia non dipende da noi ma dal tempo - precisa infatti Stefano Trinco -. Per i bianchi dovrebbe cominciare ufficialmente il 10 settembre - aggiunge - ma potrebbe essere anticipata anche di una settimana se dovesse perdurare la pioggia soprattutto per varietà più a rischio come Pinot grigio e Chardonnay che hanno il grappolo serrato». Previsioni "variabili" anche per Coldiretti associazione di categoria che rappresenta il 65% dei produttori del Fvg. Secondo il responsabile del settore vitivinicolo della Coldiretti del Fvg Marco Malison infatti gli unici dati certi ad oggi sono relativi alla produzione che sarà inferiore del 5% rispetto a quella del 2004 (che è stata superiore alle media) e che si attesterà attorno al milione e duecento mila ettolitri. Buona la percentuale a denominazione di origine che supera il 60%. Preoccupa anche Coldiretti la situazione climatica: se fino a ferragosto il tempo ha fatto ben sperare e - salvo alcuni comprensori interessati da forti grandinate - la condizione sanitaria delle uve era discreta in tutte le zone viticole della regione e se le forti escursioni termiche registrate nelle ultime settimane hanno senz'altro contribuito positivamente allo sviluppo delle componenti aromatiche nelle uve la maturazione si presenta leggermente in ritardo e per raggiungere parametri analitici importanti servirebbero almeno altre tre settimane di sole specie nel caso delle varietà a bacca rossa. Se così fosse si potrebbe anche sperare in una buona annata dal punto di vista qualitativo specie per quanti orientati alle produzioni di qualità hanno operato consistenti diradamenti della produzione. Ma se la vendemmia e nella mani del sole come sta andando il mercato? «Preoccupante» sia secondo Marco Malison di Coldiretti sia secondo Stefano Trinco. «Il mercato delle uve - spiegano - mostra segni di flessione e sicuramente riflette le difficoltà del mercato del vino. è probabile che molti operatori professionali prima di chiudere i contratti siano in attesa di conoscere qualche dato ufficiale sulle giacenze di vino della vendemmia 2004 la cui denuncia annuale deve esser presentata dalle cantine entro il 10 di settembre prossimo». Preoccupato per il mercato anche Dario Ermacora ma il viticoltore di Ipplis coglie alcuni aspetti positivi. «Se la ristorazione lavora meno e quindi consuma meno si stanno dimostrando più interessanti del previsto i mercato dell'Europa dell'Est e dell'Asia. Certo - aggiunge Ermacora - non sono ancora mercati per tutti ma rappresentano un segnale positivo che non possiamo sottovalutare e che ci deve spingere a lavorare verso quei mercati trovando il mondo per assicurare la presenza anche delle realtà medio piccole magari attraverso associazioni temporanee di imprese o altre formule e attraverso un maggior sostegno delle Camere di commercio». L'andamento al ribasso dei prezzi delle uve allarma maggiormente le aziende di collina per le quali i costi di raccolta - che non può essere meccanizzata - sono sempre un fattore che condiziona pesantemente il reddito. Il costo della manodopera per la raccolta può incidere per 8-12 centesimi di euro per Kg di uva. Manodopera che è sempre difficile da reperire anche a causa di norme sul collocamento poco confacenti alle esigenze di flessibilità del settore vitivinicolo. Su questo fronte Coldiretti è da tempo impegnata a livello nazionale per cercare di individuare una sorta di forfetizzazione degli oneri fiscali previdenziali ed assicurativi. Un simile disegno di riforma - che coinvolge il dicastero del lavoro ma anche quello delle finanze - trova ancora forti resistenze a livello governativo in quanto andrebbe necessariamente a coinvolgere anche produzioni diverse dall'uva da vino (ortofrutta in particolare) per le quali la stagione di raccolta è assai più prolungata rispetto al canonico "mese" necessario per le vendemmie. Un risultato che sembra invece a portata di mano anche se quasi certamente sarà applicabile solo dal prossimo anno è la possibilità che il reddito da lavoro occasionale non faccia cumulo con eventuali redditi da pensione. Elemento questo che sino ad oggi ha rappresentato un fortissimo deterrente per i pensionati

CF - 12 settembre 2005