le aziende

CORMÒNS, NON SOLO VINO
L'esperienza dei Feresin, orticoltori in San Quirino di Cormòns



L' agriturista che va di fretta non potrà mai liberarsi dal condizionamento mentale che lo porta diritto all' equazione: COLLIO = VINO BIANCO.
E ciò sicuramente non spiace ai vignaioli della nobile area collinare che dal 1299 (Atti contratto compravendita notaio Ermanno di Gemona in Notariorum Joppi, vol. X, pag. 86) in poi, anno di prima citazione della Ribolla gialla, si sono dati da fare alquanto per crearsi uno spazio nel salotto buono dell' enologia mondiale.
Eppure, come si legge - tra l'altro - in "Cormòns, immagini del vecchio confine" di G.B. Panzera, F.Femia e Riccardo di Corato, 1986, "secondo l' Operato del 1830 non mancavano i frutteti (ciliegie, susine, fichi, pesche ecc. allietarono negli anni a venire - in particolare dal 1866 alla prima guerra mondiale - i palati più esigenti dell' Impero Austro ungarico) e gli orti ("rape, cavoli e quant'altro legato al fabbisogno domestico").
"Li fagioli vengono coltivati come un dopio prodotto tra il Sorgoturco nei terreni in pianura e nei piani, tra i filari delle viti e li ripali delle vigne in Colle".
L'importanza delle leguminose è poi confermata dalla coltura delle fave.
Secondo von Czoernig la serie delle leguminose comprendeva anche "minuscole presenze di ceci, lenticchie e piselli".
L'elenco prosegue poi con cavolo, barbabietola rossa, lattuga, insalata americana, indivia, cicoria romana e rossa, radicchio, carote, sedani, peperoni, carciofi(allora detti italiani o turchini e greci o verdi, melanzane, cetrioli, meloni, pomodori, zucchine, zucche (in tal caso prevaleva la "vernina") .
Si deve poi ricordare il luppolo, le cui cime e germogli, oggetto tra l'altro anche di raccolta nel selvatico, sovente si portavano a vendere al mercato di Gorizia, come poi fecero fino ai primi anni '90 le contadine slovene.
Non c'era infine orto che non avesse le sue diverse erbe aromatiche: salvia, rosmarino, melissa, erba cedrina, menta, matricole etc.
Preziose risorse si avevano poi dalla raccolta dei vegetali selvatici, per insalatine primaverili, verdure cotte che davano corpo al "litun" (pietanza di erbe, per l'unione a minestre varie).
Fitto, anche in questo caso, l'elenco: Ardielut (Valerianella), Buraze( Borragine), Confenon (Papavero selvatico) , Crescione (Nasturtium officinalis) Sclopit (Silene vulgaris) Tale(Tarassaco) Ruscli(pungitopo) Urtizzons(Humulus lupulus) e decine d'altre ancora, ben note alle signore dal pollice verde che tuttora sanno impreziosire frittate e piatti di stagione con erbe indispensabili per conferire sapori ed aromi.
Che il Cormonese fosse terra importante per caratteristiche geopedologiche e microclimatiche non solo funzionali a grandi vini ma anche a coltivazioni alternative quali, appunto, l' ortofrutta, fu particolare che di certo non sfuggi negli anni '50 al patriarcato dei Feresin, famiglia rurale della Bassa friulana che si insediò in località San Quirino ponendo il centro aziendale in Villa Bosero ( dal nome del possidente d'allora) ed impegnandosi nelle sistemazioni di una superficie consistente fra l'abitato delle "Città del Vino" collinare ed il torrente Judrio.
Il ricambio generazionale, come è normale in realtà prolifiche come i Feresin, portò nel tempo a diversificare l'originario patriarcato, ora rappresentato da Walter (norcino ed agriturista DOC), Davide (vignaiolo specializzato) e Bruno (orticoltore).
A dire il vero il percorso di Bruno (classe 1945) fu inizialmente diverso ma da qualche anno, ben consigliato dalla moglie Loretta (nasce Braida, in quel di Capriva) e stimolato dall' entusiasmo dei suoi ragazzi (Cristian, classe 1974 e Gabriele, del 1973), ha messo davvero il turbo in un'azienda sino a pochi anni fa in stand by.

Numeri non da poco: 8 ettari di primizie a pieno campo e ben due coperti da serre consentono di far fronte ad una richiesta che segue giustamente il ritmo delle stagioni.
Asparagi e piselli ad aprile; a seguire zucchine, cetriolo, pomodori, melanzane, peperoni, angurie e meloni.
A settembre radicchio precoce, cavolfiori (verza e cappuccio); poi, per pochi intimi privilegiati novembrini, radicchio rosa e canarino.
Hai un bel dire che la terra è bassa e che l'industria schianta ogni nobile giovanile entusiasmo!
Eppure Cristian faceva l'idraulico e Gabriele lavorava bene nel "triangolo della sedia".
Ora, per i due ragazzi, non esiste orologio, nè domenica, nè feste comandate.
Dall'alba al tramonto, ma sempre con il sorriso sulle labbra e la cordialità e disponibilità di chi ha trovato in un lavoro gratificante un'impagabile serenità.

Azienda agricola
FERESIN
34070 CORMÒNS (GO)
Loc.S.Quirino, 3
Telefono e fax: 0481 60652

claudiofabbro@tin.it

Go 01 settembre 2007

I Feresin, orticoltori in S.Quirino
I Feresin, orticoltori in S.Quirino


Feresin, peperoni
Feresin, peperoni


Feresin, serre
Feresin, serre