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LARGO AI GIOVANI
L'esempio di Raffaela BRUNO enologa in Russiz Superiore

Che il ruolo della donna nella famiglia rurale sia universalmente riconosciuto è fuori di dubbio. Meno noto ai non addetti ai lavori è il crescente impegno che giovani professioniste del laboratorio della vigna e della cantina stanno profondendo per la crescita del VIGNETO FRIULI e l'immagine del vino di casa nostra.

Un esempio viene ripreso nel numero di marzo 2003 dall'autorevole mensile CIVILTA' DEL BERE di Milano che dedica all'enologa Raffaela BRUNO responsabile tecnico delle Cantine Marco FELLUGA di Gradisca e Russiz Speriore di Capriva ( nonché Castello di Buttrio e Tenuta in Toscana..) uno spazio importante.

La BRUNO ( appena 29 primavere grazia e personalità degne di nota..)è impegnata dal 2002 nelle prestigiose Tenute del COLLIO Colli Orientali e Chianti ma anche quale consigliere nel Comitato regionale dell'ASSOENOLOGI.

Civiltà del bere ne parla in questi termini :

" La mamma la iscrive a sua insaputa alle selezioni per accedere al corso in "Tecnologie alimentari: Viticoltura ed Enologia" della Facoltà di Agraria all'Università di Udine: primo percorso di studi superiori ad essere istituito negli Anni '90 e a prevedere una laurea inerente allo studio della vite e del vino. Lei è in vacanza al mare torna a casa la domenica e il lunedì affronta l'esame che supera brillantemente

Diplomata Perito chimico non è ancora sicura che quella sia la strada giusta e porta avanti contemporaneamente gli studi universitari e la frequenza triennale per potersi iscrivere all'albo dei periti chimici; in più lavora in laboratorio. Fa qualche breve esperienza nelle cantine di piccole aziende friulane iniziando dai lavori più semplici come il travaso del vino e la raccolta delle uve che le fanno capire quanto le piaccia fare quel genere di lavoro.

L'anno 2000 segna una meta importante nella sua vita; l'entrata nell'azienda Marco Felluga a Gradisca d'Isonzo e il termine dei suoi studi. Finalmente può dedicarsi ad un solo lavoro che comunque è molto impegnativo. Le realtà produttive sono ben quattro con l'ultima acquisizione in Toscana. Il suo apporto in azienda è più tangibile dal 2001 e sarà visibile sul mercato negli anni a venire. Segue con convinzione lo stile aziendale impostato nell'ottica di presentare i vini bianchi che si mantengano bene per alcuni anni e vini rossi che siano piacevoli da subito e che rimangano interessanti nel tempo.

Un bell' esempio di queste scelte si profila nel "Rosso Riserva degli Orzoni" da un taglio di "Cabernet Sauvignon" "Cabernet franc" e "Merlot" che matura per tre anni nel legno e affina un anno in bottiglia e nel bianco "Ovestain" della Tenuta di Catello di Buttrio da uve "Tocai friulano" "Ribolla gialla" e "Chardonnay" matura un anno in barrique e si affina sei mesi in bottiglia.

Entrambi i vini sono ottenuti da matrimoni tra vitigni autoctoni e internazioni: "Ritengo sia giusto che un'azienda abbia sia vitigni tipici sia internazionali" spiega Raffaela BRUNO. "I primi sono importanti per identificare un territorio mentre gli altri servono come riscontro a livello nazionale internazionale del livello produttivo raggiunto da un'azienda".

Un riconoscimento giornalistico a tale livello la dice lunga sui tanti meriti che i giovani tecnici e viticoltori hanno nella crescita di un comparto che gode ottima salute e non ha ancora espresso del tutto le proprie potenzialità.

Claudio Fabbro - GO 23.3.2003


 Raffaela Bruno con Stefano Trinco